il senso del pride
Giugno é il mese dell'orgoglio LGBTQI e in tutta Italia vengono organizzate manifestazioni, parate, ed eventi di ogni genere.
Ogni anno molti partecipano alle parate multicolore che si snodano nei centri cittadini tra slogan, manifesti, cartelli, costumi, musica e spensieratezza.
Ma a cosa serve esattamente il Pride? Molti, anche e soprattutto nel mondo LGBTQI, affermano che il Pride non serva a molto in materia di diritti, esso viene additato, spesso e volentieri, come una
carnevalata senza senso e che non apporta assolutamente nulla alla battaglia per i diritti che da molte decadi tutti auspichiamo; anzi, molti vi si scagliano contro in quanto riconoscono in tutto il caleidoscopio di colori, gioia e musica, uno spiccato controproducente senso del frivolo.
Il Pride é un evento importante tutt'oggi, nonostante le maggiori conquiste rispetto ad un passato in cui la libertà non si profilava nemmeno all'orizzonte.
I colori, la musica, i costumi e, perché no anche l'aspetto frivolo, sono componenti importanti, se non essenziali del Pride in quanto racchiudono un concetto fondamentale della libertà: il poter esprimere se stessi naturalmente e senza alcuna costrizione.
Ogni giorni si ha a che fare con maschere che tutti, etero e non, siamo obbligati ad indossare: la maschera professionale, quella eteronormativa, quella che ci spetta in quanto uomini, donne, giovani e bambini. Perché dunque, in una manifestazione che promuove e celebra la libertà dobbiamo perpetuare i ruoli di genere che ci vengono imposti dalla società? Sarebbe come imporci, in un giorno di riposo, di continuare a vestirci in giacca e cravatta o di continuare ad avere la stessa attitudine che dovremmo avere durante un giorno di lavoro invece di starcene in pigiama a guardare la nostra serie preferita o di metterci in tuta e canotta ed andare in palestra a scaricarci un po'.
Occorre avere una certa apertura mentale in ogni campo ma soprattutto per ciò che ci concerne in prima persona. In quanto facenti parte di una comunità variegata dovremmo, forse, imparare a non giudicare e a non giudicarci, dovremmo essere piú gentili con noi stessi ed intendere un giorno di libertà come tale. Dunque, scendiamo tutti in piazza, con costumi, coriandoli e musica, se vi pare giusto, e se tutto ciò non vi si addice, scendiamo in piazza comunque e vestiamoci di gioia e libertà per celebrare le poche conquiste ottenute e le tante ancora da ottenere tutti assieme.
Buon Pride a tutti!